In un anno le Acli di Roma hanno raccolto grazie al progetto “Il pane a chi serve 2.0”, quasi 48mila kg di pane per un valore economico di 135mila euro, raggiungendo oltre 2.100 indigenti ogni giorno e accompagnando oltre 413mila pasti con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente.
Sono i dati che le Acli di Roma hanno presentato il 2 febbraio in vista della 4ª giornata nazionale per la Prevenzione dello spreco alimentare.
Il progetto “Il pane a chi serve 2.0”, che si occupa di recuperare il pane invenduto ma ancora buono nei forni della Capitale ridistribuendolo poi agli enti di carità romani, è giunto alla seconda edizione implementando nuovi strumenti e processi.
I volontari attivi nel progetto hanno percorso oltre 9.000 km nella città a bordo dei mezzi adibiti alla distribuzione dei generi alimentari. Il punto di forza dell’iniziativa è dato dalla rete in continua espansione e che oggi conta 42 forni, 44 organizzazioni e 5 Municipi (I, III, IV, VIII, XII).
In particolare, nell’ultimo mese il progetto “il pane A Chi Serve 2.0” ha permesso di fornire i pasti, anche caldi, per i senzatetto ospiti presso il presidio di accoglienza temporanea della Croce Rossa in via Ramazzini e per quelli dell’immobile del Comune in via della Penitenza, a Trastevere.
“Le Acli di Roma – ha dichiarato Lidia Borzì, presidente delle Acli romae – si stanno impegnando ormai da anni nella lotta contro gli sprechi alimentari. Abbiamo raggiunto risultati importanti grazie alla rete che abbiamo creato con gli enti di carità della Capitale, con i forni e con le istituzioni, però sappiamo che possiamo fare ancora di più. Proprio per questo stiamo implementando il progetto con il recupero e la distribuzione dei cibi in scadenza. Sono, infatti, oltre 20.000 i generi, tra gelati, bevande analcoliche e prodotti dolciari da forno, che abbiamo consegnato nel 2016 agli enti di carità con cui collaboriamo. Un progetto vero e proprio moltiplicatore di solidarietà”.