“L’idea degli assistenti civili può rispondere ad esigenze comprensibili ma perché non impegnare le reti sociali e tutte le associazioni che tengono l’Italia in connessione con gli enti locali?”. Così il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, in un editoriale per Formiche.net. “Il 2 giugno festeggeremo la Repubblica: è la Festa della Repubblica, non dello Stato. In questi mesi di coronavirus lo Stato ha dato molte risposte, ma non sono stati meno importanti gli altri soggetti che formano la Repubblica: le regioni e i comuni, il terzo settore, il volontariato e l’associazionismo di categoria, la Chiesa, le comunità e – ovviamente – le famiglie. Eppure sta emergendo una tendenza ad accentuare il ruolo dello Stato nel prossimo futuro. Per questo – continua Rossini – si potrebbe per esempio valorizzare il Servizio civile universale che favorisce l’integrazione dei giovani attraverso i soggetti e i progetti del territorio. Per questa ragione basterebbe incrementare il fondo per permettere a più giovani di esserci e partecipare alla “difesa della patria” attraverso un modo ora così necessario: anche così si difende la patria, difendendo la vita delle persone e delle comunità. Favorire questo impegno attraverso le reti dei soggetti territoriali – dal piccolo gruppo alla grande associazione – significa anche difendere un’idea di democrazia, un’idea di repubblica e una nuova stagione per la sussidiarietà. Non vorremmo che l’emergenza coronavirus infettasse anche un’idea di repubblica, riducendo il mondo del terzo settore e della società civile ad un impegno caritatevole. Siamo ancora in tempo per intervenire, fornendo strumenti per rafforzare le reti territoriali, che sono le prime a farsi carico delle fragilità.
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