Per rispondere all’emergenza Covid-19, la Provincia di Padova, la Diocesi e la Rete Solida delle ACLI padovane hanno stretto un patto di collaborazione per offrire aiuto alle persone e famiglie in difficoltà: insieme hanno gestito e distribuito le eccedenze alimentari ricevute dalla Protezione Civile grazie al coinvolgimento del mondo delle imprese.
I risultati non si sono fatti attendere, le aziende hanno aderito e il bilancio dell’iniziativa è molto positivo: 27 quintali di prodotti surgelati donati dalla Giovanni Rana; 200 quintali di ananas dalla Dal Bello Sife srl; 13mila uova dall’azienda Vanzelli di Sant’Angelo di Piove di Sacco; 2.300 pizze surgelate dalla Margherita srl di Treviso e 14 tonnellate di kiwi.
La povertà è una delle conseguenze più immediate della pandemia, per questo è necessario tutto l’impegno e la collaborazione delle realtà del territorio attive nel mondo del volontariato ma anche il contributo dei singoli cittadini, perché tutti possono donare cibo ed eccedenze, evitando ogni colpevole spreco.
Nel corso della presentazione del progetto, Gianni Cremonese, presidente provinciale delle ACLI di Padova ha affermato: «Rete Solida è la testimonianza pratica di come le ACLI riescono a intervenire sui bisogni della gente in modo condiviso anche con altri soggetti del territorio. In quanto braccio operativo delle ACLI, Rete Solida non solo interviene per sostenere direttamente chi ha bisogno ma è pure lo strumento per mettere in pratica comportamenti virtuosi e sviluppare nelle persone, nei giovani in particolare, una coscienza contro lo spreco e orientata verso un vivere sobrio».[vc_media_grid gap=”2″ grid_id=”vc_gid:1590159144539-601f574f-dfba-5″ include=”50398,50399,50400″]
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