“In questo giorno vogliamo festeggiare le donne e le madri ricordando come hanno retto e continuano a reggere il paese anche in questa emergenza: hanno dato e continuano a dare linfa alla società, ognuna con le proprie specificità ma tutte con una caratteristica comune, la versatilità”. Inizia così la riflessione di Agnese Ranghelli, Resp.le del Coordinamento Donne delle Acli, in occasione della festa della mamma. “Già prima della pandemia si partiva con una situazione difficile, le donne con figli infatti erano le più svantaggiate sul fronte dell’occupazione: molte ricerche hanno chiarito come per una madre, alla nascita dei figli, si riducano drasticamente le possibilità di entrare nel mercato del lavoro. I segnali non sono incoraggianti: il 4 maggio al lavoro sono tornati per il 73% uomini. Questo rientro al lavoro di uomini ha caricato di ulteriori compiti di cura le donne all’interno della famiglia e non vi è dubbio che molte famiglie, a volte anche composte da sole donne con i figli, si trovano costrette a scegliere se rientrare nel mercato del lavoro o far fronte alle esigenze di accudimento della prole e dei propri genitori o cari. Ad aggravare la situazione il venir meno, durante il lockdown, di tutte le figure di famigliari, in particolare dei nonni, che hanno sempre dato il loro contributo per mantenere in equilibrio le famiglie italiane.
Le misure approvate dal Governo in queste settimane coprono solo in parte i servizi di assistenza e rimane aperto il problema della riapertura delle scuole, ad oggi ancora non definita. Oggi più che mai chiediamo alla politica risposte concrete per riequilibrare i ruoli all’interno del nucleo familiare e per dare voce al meritato protagonismo femminile nella società, nel mondo del lavoro, e maggiore presenza nelle cabine di regia!
Il Coordinamento delle Donne Acli ha preparato un questionario per fare il punto della situazione: qui il link per accedere al sondaggio.