Di Daniele Rocchetti, delegato nazionale alla Vita cristiana
“Anche oggi è importante richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla condivisione dei propri beni con i più bisognosi attraverso l’elemosina, come forma di partecipazione personale all’edificazione di un mondo più equo. La condivisione nella carità rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo. Possiamo e dobbiamo spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia. Per questo motivo, nella Quaresima del 2020, dal 26 al 28 marzo, ho convocato ad Assisi giovani economisti, imprenditori e change-makers, con l’obiettivo di contribuire a delineare un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale. Come ha più volte ripetuto il magistero della Chiesa, la politica è una forma eminente di carità (cfr Pio XI, Discorso alla Fuci, 18 dicembre 1927). Altrettanto lo sarà l’occuparsi dell’economia con questo stesso spirito evangelico, che è lo spirito delle Beatitudini.”
Così papa Francesco nel bellissimo Messaggio per la Quaresima. Un accorato invito ai cristiani a condividere e ad impegnarsi, con i gesti di carità e con lo studio dell’economia, per un mondo più giusto e solidale. Per tutti, non solo per qualcuno. E poi l’invito a quella che, impropriamente, i media hanno chiamato “la Davos di papa Francesco”. Duemila giovani sotto i 35 anni, studiosi e appassionati di economia. provenienti da 130 Paesi del mondo, si ritroveranno ad Assisi, dal 26 al 28 marzo prossimo, per ragionare su come sia possibile immaginare un nuovo paradigma economico in grado di coniugare sviluppo e dignità. I giovani che parteciperanno si occupano di ambiente, povertà, diseguaglianze, nuove tecnologie, finanza inclusiva, sviluppo sostenibile. E proprio in base alle diverse aree di interesse e di azione, si è pensato di dividere la città umbra in “villaggi” dedicati ad uno dei grandi temi e interrogativi dell’economia di oggi e di domani. Quindi lavoro e cura; management e dono; finanza e umanità; agricoltura e giustizia; energia e povertà; profitto e vocazione; «policies for happiness»; Co2 della disuguaglianza; business e pace; «economia è donna»; imprese in transizione; vita e stili di vita. Insomma, temi della buona economia, quella inclusiva, alternativa a quell’ “economia che uccide” che papa Francesco ha più volte denunciato.
Luigino Bruni e l’”economia francescana”
A coordinare le giornate di Assisi sarà l’economista Luigino Bruni, settimana scorsa ospite a Bergamo ad incontrare più di settecento persone nella chiesa di Loreto in città. Bruni, uno dei pochi studiosi che con rara sapienza incrocia la Bibbia con l’economia, ha ribadito che ad Assisi i protagonisti saranno i giovani, che diranno la loro idea sul mondo, perché lo stanno già cambiando, sul fronte dell’ecologia, dell’economia, dello sviluppo, della povertà. Economy of Francesco:
Sarà un contenitore di idee e prassi dove i giovani si incontreranno a “ritmo lento” e avranno la possibilità di pensare e domandarsi, sulle orme di San Francesco, cosa significa costruire un’economia nuova a misura d’uomo e per l’uomo. Una tre giorni che si concluderà con la firma di un patto tra i giovani economisti e Papa Francesco che li ha convocati ad Assisi proprio per ascoltare il loro grido d’allarme, i loro sogni. Come ha più volte ripetuto il papa, i giovani sono il presente, non il futuro. Il fatto che il papa vada a Assisi per fare un patto coi giovani per cambiare l’economia di domani è una cosa profetica. Gli attuali leader sono inconvertibili, c’è poco da cambiare. Se si convocano persone già adulte si vuole dare solo un valore simbolico alle proprie azioni. Se convochi chi sta facendo un dottorato in economia, allora il valore è molto più effettivo.
Quando ho chiesto a Bruni qual è il cuore dell’economia francescana, mi ha risposto così: “Anzitutto tre grandi idee. La prima è che tutto è Provvidenza. I beni e la ricchezza sono un dono, una gratuità, una grazia. Come Francesco ci ricorda, questa dimensione di eccedenza viene prima di qualsiasi dimensione di merito, di impegno individuale, di talento. La gratuità precede i nostri meriti. Poi c’è la dimensione del rapporto profondo tra economia ed ecologia. Si pensa per la prima volta a un’economia sostenibile e circolare. Non dimentichiamo che Francesco è l’autore del Cantico delle Creature. Infine, il tema della povertà scelta come via di un’economia diversa: una povertà come radice di un’altra idea di mondo di giustizia, di inclusione degli esclusi, di economia della condivisione. Francesco non solo rifiuta l’economia del tempo, ma afferma un altro modo di fare economia.”