Damiano Lembo, classe 1966, è il nuovo presidente nazionale dell’Us Acli. Eletto con 97,5% dei voti nel XV congresso dell’associazione che si è svolto dal 24 al 26 marzo, Lembo era già vicepresidente dell’Us Acli, ed è stato per diversi anni responsabile dell’ufficio Consulenza amministrativa e fiscale.
Partiamo dal congresso. Secondo lei come è andato?
È andato molto bene, oltre ogni aspettativa. È il frutto di un percorso condiviso nel tempo e fatto sul territorio da Marco Galdiolo, il presidente uscente. Dai territori abbiamo colto indicazioni che convergevano sulla mia persona. Ero molto conosciuto sia per le mie attività di consulente fiscale sia per i corsi di aggiornamento sul fisco che tengo da diverso tempo.
Come neopresidente, quale è il suo programma?
Il primo obiettivo riguarda lo sviluppo organizzativo. Dobbiamo aumentare la quantità dei tesserati. Solo così possiamo guadagnare autorevolezza con i nostri interlocutori che sono il Coni e gli enti di promozione sportiva. L’altro obiettivo è tornare a fare sport sul territorio, organizzare tornei e momenti sportivi. Abbiamo dato ampio spazio ai convegni, ma dobbiamo tornare a fare sport.
Come si raggiunge questo obiettivo?
Bisognare scuotere la rete associativa dove non c’è, prendere spunto dai territori virtuosi. Ad Avellino, per esempio, l’Us Acli organizza ogni anno un torneo con 150 squadre di ragazzi. Città come Roma, Milano, Avellino possono essere delle buone pratiche da imitare anche in altri territori. Bisogna stimolare i presidenti provinciali a realizzare attività sportive e creare uno scambio di competenze.