Nell’educazione e nell’istruzione si gioca, da sempre, una partita fondamentale: l’uomo, la sua vita, la sua cultura e quella del suo paese. In una parola la civiltà. Non è un gioco da poco. La parola civiltà rimanda alle forme con cui si manifesta e si realizza la vita materiale, sociale e spirituale di un popolo. La scuola è uno dei luoghi entro cui costruiamo quotidianamente la nostra civiltà. La rendiamo viva attraverso le idee, i saperi, le parole, i gesti, i luoghi. Chi vive la scuola – bambini, bambine, ragazzi e ragazze, insegnanti, personale non docente, presidi, genitori e famiglie ma anche formatori e tutor della formazione – tutti hanno la responsabilità della costruzione e della cura della nostra civiltà. Che non è solo cultura: è un modo di rappresentare sé stessi ed il proprio mondo, ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che vogliamo essere. La responsabilità è sempre collettiva. Ed è per questo che la scuola non è per alcuni, per chi la abita, ci lavora, si impegna: è un bene di tutti. Nessuno può sentirsi escluso. È per questo motivo che se oggi le cose non vanno come vorremmo ognuno di noi deve sentire il dovere di rimediare: ognuno per la sua parte.
Gli insegnanti che stanno patendo, ormai da molti anni, un continuo ed erosivo abbassamento di riconoscimento e di stima sociale. Siamo un paese nel quale la classe insegnante è sempre più anziana e malpagata e dove a grandi responsabilità – detengono nelle loro mani la possibilità del cambiamento e del futuro – corrispondono pochissimi e mal retribuiti poteri – il merito di niente e la colpa di tutto.
Gli studenti che, talvolta sedotti da percorsi apparentemente più veloci, possano tornare ad amare la scuola in quanto luogo di apertura alla realtà: perché dentro i programmi scolastici c’è il mondo intero. Capire la vita, educarsi alla vita, equivale a capire meglio il mondo. Più discipline si conoscono e più sarà facile risolvere problemi. A scuola si studiano le idee e le azioni attraverso cui l’uomo ha cercato di dare ordine e senso al mondo. La scuola è da sempre una palestra di vita: se però togliamo valore alla scuola indeboliamo gli studenti e quindi anche la loro possibilità di affrontare il futuro.
I genitori e le famiglie perché la scuola è il luogo dell’incontro. “E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme. E questo è fondamentale proprio nell’età della crescita, come un complemento alla famiglia. La famiglia è il primo nucleo di relazioni: con il padre e la madre e i fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a scuola noi “socializziamo”: incontriamo persone diverse da noi per età, per cultura, per origine, per capacità. La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco”.
Amare la scuola, quindi, per ridare fiato e prospettiva al paese. Cercando risposte alle domande dell’oggi: istruzione o educazione? Professionalizzazione o formazione generale? Conoscenze o competenze? Individualizzazione o personalizzazione? Scuola-azienda o scuola-comunità?
Per questi motivi è necessario porre l’attenzione a tutto il mondo della formazione, dall’infanzia all’età adulta, ricordandoci che finalmente in Italia il sistema educativo è costituito da scuola e formazione è professionale (IeFP di competenza regionale a livello secondario e poi percorsi vari professionalizzanti lungo tutto l’arco della vita).
Abbiamo bisogno di costruire, in Italia, una grande infrastruttura delle conoscenze per sostenere ed accompagnare i percorsi di vita delle persone in un tempo di cambiamento: come cittadini e come lavoratori. Le Acli da sempre si impegnano per realizzare processi partecipativi di cittadinanza. L’istruzione e la formazione – attraverso l’alfabetizzazione, l’acquisizione di competenze culturali e sociali, oltre che lavorative, lo sviluppo di un pensiero indipendente, la predisposizione a condividere – sono il terreno primario per garantire democrazia e futuro.
Erika Mastrociani
Presidenza Acli con delega Formazione associativa e aziendale
Scuola e area educational