Genova lo scorso 14 agosto, alla presenza dell’Arcivescovo di Genova e delle massime autorità dello Stato, si è fermata per ricordare la tragedia di un anno fa del crollo del ponte Morandi e delle sue 43 vittime.
I comitati costituitisi dopo il drammatico evento insieme ai commercianti di Certosa, quartiere confinante con la zona rossa, e con i familiari di alcune delle vittime, hanno organizzato nello stesso giorno una iniziativa analoga, nei pressi del luogo in cui sorgeva il ponte Morandi e presso il Municipio Valpolcevera.
Non hanno voluto partecipare a un evento che rischiava di essere una mera “passerella” per politici, senza dare risposte soddisfacenti a chi da quel giorno non ha più una casa, un lavoro o è costretto a fare interminabili code per spostarsi.
L’iniziativa dei comitati e dei familiari è stata anche l’occasione per ringraziare le tante persone che un anno fa si sono prodigate per prestare soccorso e aiuto, dai vigili del fuoco ai volontari delle pubbliche assistenze.
A un anno di tempo da quella sciagura, infatti, il pensiero non può non andare a tutti i “ponti” che da quel crollo sono nati: quelli tra le persone. La capacità di rispondere a quella sciagura, come singoli e comunità, e la solidarietà tra le persone che ne è nata.
È ciò che vogliamo condividere e sostenere con l’incontro pubblico “Prefigurare il Futuro” che si terrà a Genova il prossimo 11 ottobre.
Si tratta di una lezione-evento realizzata in collaborazione con Fondazione Patrizio Paoletti, ACLI Genova e Teatro Rina e Gilberto Govi, con il patrocinio di Regione Liguria e di Stati Generali Innovazione.
L’incontro è accreditato dal MIUR e dall’Ordine degli Assistenti Sociali e dà diritto a crediti formativi. Per info e iscrizioni clicca qui.
“Genova non si arrende” è la scritta che campeggia sui taxi della città. Ed è proprio così. I lavori di ricostruzione del ponte vanno avanti senza sosta.
In cantiere si vedono già le basi degli 11 piloni sui 18 di quello che sarà il nuovo viadotto di Renzo Piano, la cui ultimazione è prevista per la primavera del 2020.
Tutti coloro che vi lavorano ci stanno mettendo il cuore affinché quest’opera così importante per la nostra città si realizzi presto e bene. E con orgoglio, come testimonia la scritta riportata da alcuni sul caschetto protettivo “Io faccio il ponte”.
Enrico Grasso
Presidente provinciale delle ACLI di Genova