ripartire dal lavoro, il che significa curare la preparazione culturale e spirituale delle maestranze, oltre a formarle ai mestieri che servono per ricostruire il Paese.
Sin dagli inizi le ACLI fanno formazione dove e come si può: nei primi circoli, nelle parrocchie, negli edifici dismessi. Ma ben presto si fa strada l’esigenza di rendere queste occasioni di istruzione e formazione più strutturate e articolate, facendo anche ricorso all’apprendistato.
Nasce così nel 1947 a Roma l’Ufficio centrale di istruzione professionale che poi, nel 1949, si trasforma in Centro nazionale ACLI istruzione professionale (Cnaip).
Nel 1951 prende forma un organismo, con statuto autonomo, denominato Ente nazionale ACLI istruzione professionale (Enaip), il quale offrirà i primi corsi di formazione,che diventeranno per moltissimi giovani e adulti, uomini e donne, un’occasione di riscatto sociale.
Le ACLI si definiscono nel 1950, tra l’altro, come “Scuola di formazione”, compito che continueranno a portare avanti su due livelli: sul piano sociale, per dare ai lavoratori una chiara coscienza dei loro diritti, dei doveri e dei valori cristiani a cui si dovevano ispirare; sul piano professionale, per formare conoscenze, mestieri e professioni su cui il Paese fonderà la ricostruzione della propria economia.
Come ricorda Livio Labor, presidente nazionale delle ACLI dal 1961 al 1969: «Metodi aclisti di formazione sono quelli che educano il cristiano lavoratore ad impegnarsi coerentemente e continuamente nel Movimento dei Lavoratori per il progresso di tutta la società. Educano all’impegno ed all’iniziativa responsabile e solidaristica».
Nel corso degli anni, la formazione professionale delle ACLI cresce e si sviluppa, si fa portavoce dei cambiamenti in atto nella società e nel lavoro, anticipa alcune tendenze, partecipa al processo politico che porta a importanti riforme nazionali, elabora per primo una proposta formativa unica e identitaria.
Negli anni Ottanta si fa strada l’idea che la formazione professionale debba maggiormente collegarsi al territorio e si avvia così la regionalizzazione delle attività con lo sviluppo degli Enaip regionali, che ancora oggi in alcune aree del Paese rappresentano centri di eccellenza.
Gli anni Novanta e i primi anni del Duemila si distinguono per una decisa spinta verso l’innovazione tecnologica e per i primi passi verso l’Europa, che coinvolge anche il modo di fare formazione professionale.
Nascono le prime reti di partenariato transnazionale, si realizzano le prime sperimentazioni in e-learning e si definiscono i progetti di qualificazione europea.
Nel 2017 le ACLI inaugurano la nuova Scuola nazionale di Formazione, intitolandola a Livio Labor. Essa si propone di formare quadri dirigenti, responsabili organizzativi, animatori di comunità, valorizzando il patrimonio di elaborazione e di buone pratiche delle ACLI nella formazione dei lavoratori.
A cura dell’Archivio storico delle ACLI
[dt_vc_list style=”2″]” target=”_blank”>cono con lo scopo di curare la formazione religiosa, morale e sociale dei lavoratori cristiani all’interno del nuovo sindacato unitario.
Esse intuiscono che nell’Italia devastata dalla guerra occorre
75 ANNI DI FUTURO
LE ACLI FEDELI AL LAVORO
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