Le ACLI di Palermo hanno partecipato al corteo di celebrazione del 27esimo anniversario della strage di Capaci che si è svolto a Palermo, dall’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone fino ad arrivare all’albero Falcone, per testimoniare il ricordo del sacrificio del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, Vito Schifani, Antonio Montinari e Rocco Di Cillo.
La partecipazione dei dirigenti, dei giovani ed i pensionati appartenenti ai volontari di Palermo, vuole ribadire i principi fondanti delle ACLI: legalità, democrazia e libertà.
«Una strada maestra che deve guidare l’agire quotidiano di ogni individuo, anche per non rendere vano il sacrificio di quanti sono caduti per difendere questi valori».
«Riteniamo che il 23 maggio – aggiunge Nino Tranchina, presidente delle ACLI Palermo – sia nostro dovere essere presenti soprattutto per raccontare alle nuove generazioni che non vissero quei terribili anni che hanno sconvolto l’Italia. Gli stessi giovani che sono la nostra speranza affinché non ci siano più uomini uccisi nel combattere la criminalità organizzata. La lotta alla mafia – conclude – purtroppo non è conclusa, ma come ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha esortato i giovani in partenza verso Palermo: verrà sconfitta!».
Alle celebrazioni, oltre ai rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali hanno partecipato tantissimi studenti con i loro professori, a cui è andato il ringraziamento di Maria Falcone, sorella del giudice, perché “rappresentano l’Italia migliore”.
Al grido di “Noi la mafia non la vogliamo” e scandendo i nomi di “Giovanni e Paolo”, i 1.500 ragazzi presenti sulla Nave della Legalità sono sbarcati al porto di Palermo dove si sono riuniti con gli studenti siciliani, dando il via alle commemorazioni.