Ancora una volta, ben 49 persone, 37 adulti e 12 minori, sono costrette a rimanere in balia del mare, aspettando di poter sbarcare in un porto sicuro.
“Chiediamo lo sbarco immediato a Lampedusa dei migranti soccorsi ormai diverse ore fa dall’imbarcazione Mare Jonio e chiediamo che non venga messo sotto accusa l’equipaggio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” afferma Antonio Russo delle Acli nazionali “perché non esistono i presupposti oggettivi per tale incriminazione; inoltre, i migranti, essendo su una nave italiana, sono già in Italia, quindi qualsiasi allontanamento si configurerebbe come un respingimento collettivo illegittimo”.
L’assenza di canali sicuri e regolari verso l’Europa diminuisce il numero degli arrivi sulla terraferma, ma aumenta vertiginosamente il numero dei morti in mare. Le politiche, o meglio le non-politiche europee in tema di immigrazione, costringono le persone ad “affidarsi” sempre di più ai mercanti della morte, mettendo a repentaglio la propria vita. Restano solo le ong che tentano di salvare le persone, ma la criminalizzazione nei loro confronti è sempre più aspra e diffusa.