A cura di Daniele Rocchetti, delegato nazionale alla Vita Cristiana
Subito dopo l’approvazione, all’unanimità, del Decreto Sicurezza un amico prete che vive dalle mie parti mi manda un messaggio che tra le altre cose dice così: “Mi chiedo con quale coraggio possiamo parlare dei giovani anche al Sinodo dei prossimi giorni quando non ci preoccupiamo della sorte di migliaia di giovani che appartengono ad altri Paesi. Ma che ora abitano qui e di cui preferiamo non parlare o non prendere posizione. Fa paura una Chiesa che moltiplica le riunioni e gli incontri e poi non sa vedere con lucidità il dramma che sta capitando davanti a noi.”
Atteggiamento ossessivo, violento, razzista
Certamente il mio amico non si riferiva a Pax Christi e al suo Presidente nazionale, mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti che in una lettera inviata ai partecipanti al convegno per giornata nazionale in memoria delle vittime delle migrazioni usa parole forti contro il Decreto, osannato dal Ministro dell’Interno come risolutore, finalmente, di tutti i guai che i profughi e i migranti stanno apportando a questo nostro paese e dal coro assordante di quella paurosa percentuale, si dice del 60%, di cittadini italiani che applaudono e condividono. Mons.Ricchiuti scrive di essere preoccupato, anzi indignato, del clima che da qualche mese si è venuto a creare nel nostro Paese.
Si ha l’impressione di trovarsi davanti ad un atteggiamento, da parte del ministro dell’Interno, del Viminale e del Governo tutto (fatta eccezione per qualcuno che invita ad una maggiore moderazione dei toni e delle scelte operative, vedi Aquarius, Diciotti ecc.), ossessivo, violento e razzista. Ormai, i profughi e i migranti sono considerati nient’altro che delinquenti, criminali, stupratori, prostitute e spacciatori. Ladri di case e di lavoro degli italiani! Questi sono i messaggi che, purtroppo, stanno passando nei mass-media, nelle piazze e nelle strade e…perfino nelle chiese e tra i “buoni” cristiani, narcotizzando menti, cuori e coscienze.”
Il Presidente di Pax Christi è anche preoccupato dalle conseguenze di questo Decreto (“se dovesse entrare in vigore ma spero vivamente che possa essere fermato”) perché queste sarebbero devastanti sulla pelle delle persone, “migranti e rifugiati, uomini e donne in cerca di pace”, come scrisse papa Francesco per la scorsa giornata mondiale. Si va verso un ammasso di persone in grandi ghetti con conseguenze facilmente immaginabili, invece di favorire un’accoglienza diffusa in tantissime piccole realtà come sta già succedendo anche in molte comunità. Infine, ribadendo una posizione più volta sostenuta da Pax Christi, mons.Ricchiuti grida a gran voce il suo non riconoscersi in chi propone leggi disumane e in quel 60% che applaude.
Desideriamo essere una sinfonia di voci che reclamano umanità, rispetto della persona, inviolabilità dei diritti delle persona, specialmente quello di calpestare questa terra che è di Dio, non nostra! I confini non si possono trasformare in muri e reticolati. Barche, barconi, navi e camions nei deserti, hanno a bordo una umanità che cerca solamente un futuro… di umanità!!!”
Certamente il mio amico prete non si riferiva ai Missionari Combonianie ai membri dell’Associazione Missionaria Internazionale (AMI) che in una denuncia-appello apparsa su Nigrizia manifestano il loro totale disaccordo nei confronti del decreto legge Sicurezza e immigrazione, varato dal Consiglio dei ministri, perché considera l’immigrazione principalmente come un problema di ordine pubblico.
Il cosiddetto “decreto Salvini” cancella di fatto i diritti fondamentali degli stranieri e rischia di incrementare ancora di più la percezione che i rifugiati sono una minaccia per la sicurezza dei cittadini italiani, e non persone da proteggere. L’aspetto securitario del decreto legge, indiscutibilmente necessario, non deve e non può mettere in secondo piano l’aspetto più importante, e cioè che l’immigrazione non è una maledizione ma una risorsa per la società.
Il Decreto Sicurezza contrasta con la dottrina sociale della Chiesa. E con la Costituzione
Nel concreto, i padri Comboniani restano convinti che i cambiamenti presentati nella legge vanno a peggiorare invece che migliorare le leggi vigenti in materia di immigrazione. “Come cristiani e missionari riteniamo che l’impianto generale della legge Sicurezza e immigrazione sia in netto contrasto con la dottrina sociale della Chiesa e gli insegnamenti di papa Francesco e dei suoi predecessori che costantemente invitano all’accoglienza di profughi e immigrati, incoraggiandone l’integrazione nella società.” Infine, dalle pagine di Nigrizia si rivolgono al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, affinché si rifiuti di apporre la propria firma al decreto Immigrati e sicurezza ed esiga che venga riscritto nel rispetto dei principi di fondo della Costituzione italiana e delle convenzioni internazionali in materia di immigrazione.”
Una buona notizia: il 15% dei cattolici è rimasto fedele al Vangelo
Dunque, a chi si riferiva il mio amico prete? Ai tanti, tra i suoi confratelli, che tacciono per prudenza? Ai molti, tra i credenti, che fingono che il Vangelo non abbia a che fare con l’umano? A quanti, e sono tantissimi, applaudono il nuovo corso perché difende “i valori cristiani”?
Forse ha ragione don Cristiano Mauri, Rettore del Collegio Volta di Lecco, quando scrive: “Secondo Libero l’85% dei cattolici è fedele a Salvini. La buona notizia è che un buon 15% è rimasto fedele al Vangelo”