Le Acli verso INS2018, su Repubblica.it lo studio sulle 5 Italie e le proposte legislative

Sempre più italiani di serie A e serie B. Bisogna ripartire dalla formazione e dal lavoro”. È questo il titolo con cui il quotidiano Repubblica.it apre, nella sezione economia, un lungo focus sul prossimo Incontro Nazionale di Studi delle Acli, in programma dal 13 al 15 settembre a Trieste.

Nell’articolo viene anticipata la ricerca Iref  “Le Cinque Italie al voto”, che disegna un’Italia come un Paese di fratture, quelle già note con le divisioni tra macro-regioni, e quelli conseguenti all’emergere di divisioni sociali all’interno dei territori più prosperi, non solo al Nord.  Ci sono, per fortuna, alcune eccezioni, regioni cioè come Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, che tracciano una strada possibile con il loro forte tessuto imprenditoriale, il protagonismo della società civile, il welfare efficiente e la bassa disoccupazione, soprattutto tra i giovani. In queste regioni “persino lo Stato è più forte, – ha affermato il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, che ha risposto ad alcune domande riguardo allo studio – e i tassi di immigrazione sono più alti lì che altrove, perché l’immigrazione segue il denaro.

Il messaggio è abbastanza chiaro: bisogna provare a reagire al declino, cercare soluzioni pratiche, se non addirittura innovative, capaci di trasformare i problemi in opportunità”. Rossini ha anche anticipato alcune proposte legislative che verranno fatte durante l’Incontro Nazionale di Studi come la riforma dei Centri per l’impiego che andrebbero connessi ai servizi del territorio accreditati per la formazione professionale, con un patto virtuoso tra pubblico e privato.

A Trieste non mancheranno le proposte in materia di previdenza sociale come il tema della flessibilità in uscita e quello di una pensione di inclusione che garantisca, al pari del Rei, un minimo vitale universale.

 

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Rossini, presidente delle Acli, al governo: “Bisogna abbandonare la politica del ‘solo noi’ e aprirsi al dialogo”