Cresce il numero delle morti sul lavoro in Toscana: è recente la notizia della morte a Marina di Carrara di Luca Savio, operario travolto da un blocco di marmo.
L’uomo, quarantenne, aveva un contratto di soli sei giorni ed aveva iniziato a lavorare il 9 Luglio: dopo essere stato schiacciato dal blocco ha avuto un arresto cardiaco, conseguenza dei gravissimi traumi riportati. Inutili i tentativi di rianimarlo, nonostante i soccorsi siano arrivati sul posto.
“Siamo di nuovo qui a piangere un altro morto sul lavoro a Carrara. È già il secondo in pochi giorni. Ma oramai anche le nostre lacrime sembrano appartenere alla vuota routine. È ora di dire basta a questa strage oramai quotidiana”, questo l’amaro commento del presidente delle Acli Toscana Giacomo Martelli, il quale chiede \”alle istituzioni di lasciare da parte le parole e di muoversi concretamente considerando la questione sicurezza, anzi mancata sicurezza sul lavoro, per quello che è veramente: una emergenza. E come per qualsiasi altra emergenza servono strumenti e azioni straordinarie, puntuali e immediate\”.
Secondo i dati diffusi dalla Regione Toscana, in 10 anni gli infortuni subiti dagli operai nelle cave delle Apuane è sceso dai 174 del 2006 ai 61 del 2016, ma nello stesso arco di tempo è aumentato il numero degli infortuni mortali: 1 nel 2006, 1 nel 2007, 1 nel 2010, 1 nel 2012, 2 nel 2015 e 3 nel 2016.
Nel 2017 non si sono registrate perdite sul lavoro, mentre dall’inizio del 2018 quello di oggi rappresenta il secondo infortunio mortale nel settore del marmo.
“E\’ davvero doloroso registrare un nuovo infortunio mortale proprio in un settore in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro – così Stefania Saccardi, Assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana -. In questi ultimi anni abbiamo messo in campo interventi concreti. Ma evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente. Per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell\’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti\”.
Nel maggio 2016 la Regione ha approvato, nell\’ambito del Piano strategico regionale 2016-2020 per la sicurezza sul lavoro, il Piano biennale straordinario per la lavorazione del marmo, avviato a partire dal 1° giugno 2016 al 2018, ma prorogato fino al maggio 2020. Il Piano prevede anche numerosi interventi in materia di sicurezza, tra i quali: il potenziamento dei controlli finalizzati alla riduzione del rischio; l\’elaborazione di procedure di lavoro e di relative misure di prevenzione condivise da tutti i soggetti che partecipano all\’organizzazione della sicurezza: datori di lavoro, lavoratori, Dipartimento di prevenzione; la segnalazione al Ministero competente delle non conformità rilevate sulle macchine tagliatrici a filo diamantato.
Misure importanti ma che evidentemente non sono ancora sufficienti ad evitare la tragedia degli incidenti sul lavoro in un settore strategico per la Toscana come quello del marmo.