Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva annunciato lo scorso 16 ottobre la presenza nella legge di bilancio delle risorse necessarie alla stabilizzazione de “La via italiana al sistema duale”, una sperimentazione voluta espressamente dal Ministero per contribuire all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e per rafforzare il sistema formativo. Tuttavia il testo attualmente in discussione al Senato non ne riporta traccia. “Facciamo un forte appello al Senato di voler correggere questa grave lacuna – afferma Paola Vacchina, Presidente di Forma, l’associazione nazionale che riunisce i principali Enti di formazione professionale – unendoci anche alla proposta già formulata in tal senso al Governo nel corso delle recenti Settimane sociali dei cattolici e presentata il 28 ottobre a Cagliari al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Ministro Poletti”.
“L’apprendistato duale in Italia si può fare – aggiunge Paola Vacchina – le aziende sono interessate e disponibili e i risultati formativi sono più che incoraggianti”. Lo attesta anche il monitoraggio svolto al termine del primo anno di sperimentazione dei percorsi formativi del sistema duale. Il report, realizzato dalla rete Confap-Forma, ha coinvolto 148 centri di formazione distribuiti in 14 regioni italiane.
I risultati del monitoraggio verranno presentati a Roma mercoledì 8 novembre nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà al Senato presso la Sala Caduti di Nassirya, a cui hanno già dato la loro adesione i senatori Annamaria Parente, Maurizio Sacconi, Giorgio Santini, oltre al Sottosegretario al Ministero del Lavoro Luigi Bobba.
Nel primo anno di sperimentazione, i Centri di formazione intervistati hanno coinvolto 3.250 imprese, il 66% di esse ha collaborato attivamente alla programmazione e realizzazione dei percorsi di apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale e il certificato di specializzazione tecnica superiore, di alternanza rafforzata e di impresa formativa simulata.
Nel motivare la mobilitazione, il 54% delle imprese coinvolte ha risposto che è stata l’opportunità di formare una risorsa giovane, seguita nel 26% dei casi dalla sostenibilità del costo azienda derivante dagli incentivi di tipo economico.
I Centri di formazione Confap-Forma hanno coinvolto nel primo anno di sperimentazione circa 4.000 allievi, il 18% di questi ha sottoscritto contratti di apprendistato per la qualifica ed il diploma (a fronte del 7% del dato complessivo della sperimentazione nazionale, dato INAPP).
Il livello di soddisfazione registrato dagli attori coinvolti (operatori, imprese, allievi, famiglie) nel percorso è elevato. In una scala da 1 a 4, infatti, si attesta in media sopra il 3. Inoltre, il 98% di loro riconosce nella sperimentazione del Sistema Duale un’opportunità di crescita per i centri di formazione e per i giovani.
La sperimentazione è centrata sul sistema IeFP erogato dai Centri di formazione professionale (Cfp) accreditati dalle Regioni e rappresenta l’occasione per attuare un modello formativo integrato tra sistema educativo e lavoro che, da un lato, favorisca la creazione di un rapporto continuativo e coerente tra formazione e lavoro e, dall’altro, migliori la transizione aula – azienda, riducendo il gap tra competenze acquisite in contesti formativi e competenze richieste dal tessuto produttivo.
Questo stretto rapporto fa leggere l’esperienza negli Enti Confap-Forma anche in relazione alla transizione tra scuola e lavoro (Garanzia Giovani), alle risposte da dare ai lavoratori in cerca di occupazione (Politiche attive nazionali e regionali) e all’impatto sul lavoro della quarta rivoluzione industriale (Formazione per tutto l’arco della vita).