Sono un lavoratore che sta per andare in pensione, ma in questo momento di crisi finanziaria non vorrei richiedere immediatamente la prestazione complementare perché ho paura di subire una perdita. Cosa posso fare?
I contributi ed il Tfr devoluti alla Previdenza complementare vengono investiti dai Fondi sui mercati finanziari e possono pertanto essere soggetti alle normali oscillazioni che caratterizzano questi mercati.
Nel momento in cui il lavoratore accede al pensionamento, può richiedere anche la prestazione complementare (rendita o capitale), e in questo caso la propria quota di partecipazione al Fondo viene liquidata al valore che la quota ha sul mercato in quel momento.
Pertanto nel caso in cui, poco prima del momento del pensionamento, il fondo subisse una flessione sul mercato, chiedendo la rendita o il capitale si potrebbe effettivamente consolidare una perdita anche importante.
Per evitare questa circostanza il Legislatore ha previsto che si possa continuare a contribuire al Fondo anche oltre la data di pensionamento, decidendo poi autonomamente quando richiedere la prestazione, approfittando magari di una congiuntura economico-finanziaria più favorevole.
Nonostante questa possibilità sia prevista dalla normativa, è sempre consigliabile, man mano che ci si avvicina all’età pensionabile, salvaguardare il montante maturato negli anni spostandolo verso il comparto meno rischioso offerto dal Fondo cui si è iscritti per arrivare, quando mancano pochi anni alla pensione, ad avere tutta la propria posizione nella linea garantita.
Tale operazione permette di non subire perdite, nel momento del pensionamento, anche nel caso in cui lo stesso avvenga in un periodo di perdite dei mercati finanziari.
Per informazioni: www.patronato.acli.it