Amare Gesù

Il silenzio di Maria riempie questa scena famosa. Ella è tutta tesa nell’ascolto delle parole di Gesù. Questa era una situazione inusuale all’epoca, perché le donne non venivano istruite nella parola di Dio, istruzione riservata agli uomini che erano chiamati ad osservarla e per questo dovevano conoscerla. Maria non dialoga con Gesù, ma semplicemente lo ascolta con attenzione, come se si nutrisse delle sue parole.

Marta è colei che prende l’iniziativa in questo breve racconto. Dapprima ospita Gesù e poi si mette a preparare quanto era necessario per una degna ospitalità. E’ lei che sceglie liberamente cosa fare per accogliere Gesù, forse anche lei desidera ascoltare le parole di questo rabbi famoso, ma ritiene più importante preparargli da mangiare.

Marta prende ancora una volta l’iniziativa per rimproverare Gesù, che sembra quasi non accorgersi del suo darsi da fare e di non reputarlo importante. Marta vorrebbe che Gesù rimproverasse la sorella Maria per distoglierla dall’ascolto della sua parola così da poterla aiutare nel servire Gesù.

Marta non si rivolge direttamente alla sorella, come se avesse intuito che stesse facendo la cosa giusta e che quindi non può essere rimproverata per il suo ascolto, che è il modo migliore per accogliere Gesù.

Gesù, tuttavia, non si lascia coinvolgere nell’affanno di Marta e non acconsente neanche alla sua parola, ma offre anche a lei un insegnamento che la aiuti a trovare il vero centro della vita: non le cose materiali, ma la parola del Signore. Quelle servono se sono al servizio di questa. Soprattutto quando Gesù è presente è importante ascoltarlo, verrà poi il tempo del servizio a lui nei fratelli, ma prima di tutto c’è bisogno di ascoltarlo, fermarsi in silenzio e nutrirsi della sua parola.

Maria diventa così esempio per la sorella, che si affanna per molte cose. Luca usa altre 5 volte (10,19; 12,11.22.25.26) il verbo affannarsi e sempre in bocca a Gesù, due volte per insegnare ai discepoli di non preoccuparsi di cosa dire qualora fossero stati consegnati alle autorità, e le altre tre per insegnarci a non affannarci dietro al cibo e alla vita, perché essi sono doni che Dio ci offre con gioia.

Qui Gesù ci insegna che la preoccupazione produce agitazione, ma inutile. Centrarsi su ciò che è importante: la parola di Gesù, ci permette poi un agire sapiente che va al cuore della situazione, proprio come fa Gesù che ascolta la parola del Padre.

17 luglio 2016 – XVI Domenica Tempo Ordinario – Anno C

Luca 10,38-42

In quel tempo, 38 mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39 Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Marta invece era distolta per i molti servizi.

Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42 ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

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