L’8 agosto 1956, è un mercoledì, 275 uomini scendono nelle miniere Bois du Cazier di Marcinelle.
Le gabbie degli ascensori avevano distribuito le squadre nei vari piani, a quota 765 e 1035 metri. Un carrello esce dalle guide e va a sbattere contro un fascio di cavi elettrici ad alta tensione senza rete di protezione. Subito divampa l’incendio e le fiamme si propagano immediatamente.
Solo 13 minatori sopravvivono. Le vittime sono 262 di cui 136 italiani, il più giovane di 14 anni ed il più anziano di 53 anni. Molti degli italiani morti erano calabresi provenienti da tutte le province che, come moltissimi altri migranti, erano alla ricerca di una vita migliore e più dignitosa. La tragedia fu immane ed ebbe molta risonanza su un mezzo che si stava espandendo in quegli anni, la televisione. Il lutto colpì 248 famiglie e lascio 417 orfani.
L’8 agosto è diventato il giorno dedicato al sacrificio del lavoro italiano nel mondo, una storia fatta di storie familiari, di fatica e di sangue. Al di là delle dinamiche storiche del dopoguerra, che vide nell’emigrazione italiana una risorsa per la ricostruzione con costi altissimi per quelle generazioni, il nostro Paese rimane ancora un paese di emigrazione: più di sei milioni sono i nostri connazionali residenti all’estero senza contare coloro, moltissimi, che non sono registrati all’ Anagrafe degli Italiani all’Estero (AIRE).
L’8 agosto è l’occasione per ricordare al nostro Paese quanto siano profonde le radici della nostra presenza all’estero, che è passata attraverso lo sfruttamento, le vessazioni e le dure battaglie sociali che hanno dato dignità ai nostri connazionali. Oggi il nostro compito è proseguire nel sostegno a chi sceglie la mobilità o, in molti casi, è costretto a cercare speranza fuori dall’Italia.
Non deve essere solo questo, però. Oggi la solidarietà verso chi migra deve essere un concetto globale, proprio partendo da quello che i nostri connazionali hanno subìto, affinché la storia non si ripeta e la dignità delle persone venga prima di tutto il resto.
Anche per questo gli aclisti , in occasione dell’annuale Seminario della Federazione delle ACLI internazionali, promosso dalla rete europea EZA, si ritroveranno a Marcinelle, il prossimo novembre, dove visiteranno il Museo di Bois de Cazier.