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8 agosto, da Marcinelle l’appello delle Acli: solidarietà e dignità a chi lascia la terra natale per cercare una vita migliore

Solennità e commozione ma anche speranza, voglia di fare comunità e rinnovato sguardo verso l’avvenire: sono questi gli elementi emersi dalla presentazione del libro “Per un sacco di carbone. Ieri e oggi” a cura di Maria Laura Franciosi (Edizioni San Paolo), promossa dalle ACLI e dalla Federazione ACLI Internazionali, che si è svolta ieri, giovedì 8 agosto, al Bois du Cazier, nel luogo esatto della catastrofe mineraria del 1956 in cui morirono 262 lavoratori di cui 136 immigrati italiani.

 

In occasione della 68° giornata di commemorazione del disastro di Marcinelle, una gremita sala Amercoeur ha accolto l’evento moderato dal Vice Presidente della FAI Matteo Bracciali e inaugurato dalle parole del Console Onorario di Charleroi Pier Attinio Forlano che ha evidenziato come il fortissimo legame tra Italia e Belgio si basi, oggi come allora, sul connubio tra migrazione e lavoro. Ricordare le vittime di Marcinelle portando in primo piano le storie dei minatori e delle loro famiglie è il cuore pulsante dell’associazionismo: “La memoria”, ha dichiarato Maria Chiara Prodi, Presidente delle ACLI Francia e neo-eletta Segretaria generale del CGIE, “è un impegno collettivo fondamentale per costruire i ponti del nostro futuro”.

 

“Le ACLI hanno restituito il dovuto merito al poderoso lavoro di inchiesta e di documentazione storica di Maria Laura Franciosi”, ha affermato l’Onorevole Toni Ricciardi, storico delle migrazioni e massimo esperto della catastrofe della miniera del Bois du Cazier. Alle sue parole ha fatto seguito l’intervento della stessa autrice che ha sottolineato la rilevanza inestimabile delle storie dei minatori italiani emigrati in Belgio, elemento fondamentale per fare realmente integrazione europea. “L’Europa è nata dall’incontro tra persone e dalla condivisione di valori comuni”, ha detto Franciosi, “a partire dalla giustizia sociale e dalla necessità di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro”.

L’incontro e la condivisione sono, in effetti, al centro della storia delle ACLI in Belgio, una storia che nasce nel 1947 e che coincide con quella dei lavoratori italiani nelle miniere: “in ogni bacino minerario è sorto un nostro circolo”, ha raccontato Michele Ottati, Presidente delle ACLI Belgio.

Ed è proprio in questi luoghi di aggregazione e dialogo, presenti in Italia e in tutta Europa, che il libro di Maria Laura Franciosi viaggerà nei prossimi mesi. Il Presidente Nazionale Emiliano Manfredonia ha sottolineato la volontà delle ACLI di promuovere il volume come vero e proprio strumento di dialogo nelle comunità, volto a diffondere solidarietà e dignità per tutti coloro che lasciano la propria terra natale per cercare una vita migliore: “solo così sarà possibile uscire dall’eterno presente che caratterizza i nostri tempi – ha concluso Manfredonia – e progredire insieme come civiltà umana”.

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