In occasione della Festa della Repubblica, le Acli hanno lanciato lo slogan “Cittadino italiano è anche chi sogna di esserlo”, con un esplicito richiamo al Parlamento affinché riprenda la discussione sulla riforma della cittadinanza che, complice anche la crisi dovuta alla pandemia, è rimasta su un binario morto. Sono ormai quasi 30 anni dalla legge 91 del 1992 ed è chiaro a tutti che la mobilità delle persone durante questi decenni si è profondamente trasformata e ha cambiato anche il volto del nostro paese. Le Acli chiedono con forza che la norma che regola il diritto di cittadinanza, ancora legata allo ius sanguinis, vale a dire ad un impianto legislativo che risale addirittura al 1912, venga modificata e si arrivi presto ad uno ius soli.