Dal vangelo secondo Luca (Lc 1, 39-56)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Maria, benedetta tra tutte le donne
A cura di don Antonio Agnelli, accompagnatore spirituale Acli Cremona
Come ogni anno, nella solennità dell’assunzione di Maria al cielo, siamo chiamati a riflettere sul suo splendido cantico, in risposta alla acclamazione di Elisabetta, che a gran voce la dichiara
benedetta tra tutte le donne e che porta in sé un frutto benedetto, Gesù, il Figlio di Dio fatto carne. Il cantico della vergine è tutto teocentrico. Colui che prende l’iniziativa, che agisce nella storia è Dio. Egli l’ha scelta guardando alla sua umiltà: il testo greco dell’evangelista Luca parla di tapeinosis, cioè di bassezza, diremmo noi oggi di insignificanza sociale, di essere considerati tra gli
scarti della società. Proprio per essere tra questi poveri di spirito, tra coloro che non pongono la speranza nella forza del mondo, Maria è stata scelta e sarà per sempre chiamata beata.
Dio che in lei ha posto la carne umana del Verbo, è il Dio della misericordia, colui che rivolge il suo cuore verso i miseri, i poveri, gli emarginati, i sofferenti di ogni tempo storico. È un Dio che disperde i pensieri dei superbi, degli arroganti, che rovescia i troni dei potenti e invece innalza, gradisce gli umili, e Luca usa ancora il termine tapeinous, coloro che sono posti in basso, che non
cercano potere, successo, fama, tutte realtà che poi il tempo trascina nel nulla.
È un Dio, quello che ha voluto liberamente sceglierla, che ricolma di beni gli affamati e rimanda a mani vuote i ricchi, coloro che pongono nel denaro ogni loro speranza. E un Dio fedele alle sue
promesse che mai verranno meno a favore di chi il mondo sfrutta e maltratta. Ci detto Papa Francesco nell’ Angelus del 15 agosto 2016:
Il Signore si china sugli umili, per alzarli, come proclama il cantico del Magnificat. Questo canto di Maria ci porta anche a pensare a tante situazioni dolorose attuali, in particolare alle donne
sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza, alle donne schiave della prepotenza dei potenti, alle bambine costrette a lavori disumani, alle donne obbligate ad arrendersi nel corpo
e nello spirito alla cupidigia degli uomini. Possa giungere quanto prima per loro l’inizio di una vita di pace, di giustizia, di amore, in attesa del giorno in cui finalmente si sentiranno afferrate da mani
che non le umiliano, ma con tenerezza le sollevano e le conducono sulla strada della vita, fino al cielo. Maria, una fanciulla, una donna che ha sofferto tanto nella sua vita, ci fa pensare a queste
donne che soffrono tanto. Chiediamo al Signore che Lui stesso le conduca per mano e le porti sulla strada della vita, liberandole da queste schiavitù.
Siano queste provocazioni ad aiutarci a seguire l’esempio di Maria, ad accogliere in noi il Verbo della vita e a testimoniarne la parola, diventando ogni giorno un Magnificat vivente.