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1 Maggio: un patto europeo per una buona e piena occupazione

«L’Europa deve ridarsi un patto per il lavoro, per il lavoro di tutti e non per pochi, o buono solo per alcuni. Il presupposto per poter perseguire questi obiettivi è la fine delle politiche di austerità in modo da poter finalmente mobilitare le risorse necessarie per attuare un piano di ingenti investimenti per l’occupazione e lo sviluppo sostenibile» afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, in occasione del prossimo 1 Maggio.

«Le vere radici della crisi – prosegue Bottalico – risiedono nella cattiva distribuzione della ricchezza prodotta; in sostanza, rimandano al senso ultimo che abbiamo dato al lavoro. La questione del lavoro ha oggi due obiettivi che vanno perseguiti insieme: aumentare il numero degli occupati e far crescere il lavoro buono.

Molti provvedimenti recenti hanno cercato e cercano di lavorare soprattutto sull’incentivare fiscalmente nuove assunzioni e sul rendere più efficace l’incontro e la presenza nel mondo del lavoro, come è avvenuto nel nostro Paese con le defiscalizzazioni per le nuove assunzioni e le misure di incontro tra istruzione e lavoro (soprattutto il sistema di istruzione e formazione duale e l’alternanza scuola lavoro).

Ritrovare un senso alto del lavoro, – conclude Bottalico – come cardine di una collettività, come collante che ci faccia sentire tutti uniti, significa soprattutto rilanciare il sempre più fragile Progetto europeo, liberandolo dall’abbraccio mortale con la tecnocrazia che lo deforma e lo rende spesso incapace di parlare alla domanda di fiducia e di giustizia dei ceti popolari e lavoratori».

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